Qual è una delle frasi che tutti abbiamo detto almeno una volta nella vita?
VORREI POTER TORNARE INDIETRO NEL TEMPO
Ci riflettevo in questi giorni, come colpo di coda del concetto del ffffffrrrrrr di agendine (vedi: post su agendine e frrrrr), nello scampolo delle Festività che da noi in Italia si chiude con il passaggio della Befana e che con grande gioia di tutti quest’anno avviene di venerdì (noi, popolo dei ponti, da quelli virtuali a quelli reali, dalle vacanze dal giovedì al lunedì a quello sullo Stretto).
Dunque l’altra sera ho posto questa domanda:
“Se potessi tornare indietro nel tempo, dove andresti e cosa cambieresti?”.
Dici, banale.
E invece no, pensateci bene.
Un esempio. Mi dico: ah potessi tornare indietro nel tempo, pensando alla mia famiglia e cose che sono accadute, fermerei i miei genitori quando hanno deciso di venire in Italia.
E poi penso. Ma poi non avrei conosciuto i miei amici, ma poi chissà, se fossi rimasta a vivere a Helsinki, ci sarebbero state le stesse circostanze che mi hanno fatto scoprire il cinema? E le mie nipoti? La catena degli eventi sarebbe stata diversa e non sarebbero nate! No! E poi non avrei conosciuto il mio fidanzato…
Cambiare una cosa come questa, significherebbe cambiare tutto.
Mh.
Allora mi dico: ecco, se potessi tornare indietro fermerei mio padre, quando è partito per la prima volta per l’Africa. Poi penso: no, però adesso c’è una persona che non esisterebbe se mio padre non avesse vissuto lì, poverino, no. Merita di esistere. Penso, io e mia sorella saremmo state più felici ad averlo sempre con noi, ma lui? E tutte quelle bellissime lettere che ci siamo scritti ogni settimana, non ci hanno legato forse più di quel accadrebbe tra una figlia e una figura che torna stanca la sera dal cantiere, ti dice lavati i denti e magari non avreste mai parlato come in quelle lettere? E poi come potrei osare di interferire in una scelta non mia, per le conseguenze che ha avuto su di me? Egoistico. Non si puo’ fare.
Mh.
Ti dici: ah, potessi tornare indietro non mi metterei mai con tizio caio/tizia caia. Ma poi ti dici, in alcuni casi “ma non è vero, siamo anche stati bene” in altri – casisitica partner imperdonabili – ti dici “però se non fossi stato/a con la tal persona non avrei conosciuto quell’altra che poi è diventata mia amica/importante per il mio lavoro/nuovo amore/ha curato mia nonna salvandole la vita; non avrei visitato quel posto; ma lui/lei mi ha fatto scoprire quell’autore!” etc etc. Quindi anche trattandosi dell’ex che vorresti morto/a, se ci pensi bene, se non ci fosse stato/a, avresti perso un pezzo a cui non hai voglia di rinunciare.
Ti dici: ah, tornassi indietro, farei un’altra scuola. Siete sicuri? Vi immaginate con altri compagni di scuola? E quelli con cui siete diventate amici? Quel professore o professoressa odiati, i cui aneddoti però vi hanno svoltato cento conversazioni da allora ad oggi?
“Ah, tornassi indietro, non farei figli/farei figli?” Davvero?
Davvero sappiamo immaginare la nostra vita diversa da com’è? Davvero sapremmo rinunciare anche alle sofferenze, ai dolori, alle lezioni che la vita ci ha dato? E poi: davvero siamo stati leggeri o come dice tanta gente parlando di sé “avrebbero fatto diversamente se non costretti” (da genitori, partner, circostanze)?
Penso che spesso dimentichiamo sia chi eravamo allora, che sapori ci piacevano, che colori e come immaginavamo la vita, sia che troviamo più comodo attribuire agli altri le scelte che abbiamo fatto, fosse pure per vigliaccheria, piuttosto che prendere atto che ogni cosa che accade è conseguenza di una scelta.
Così mi sono venute in mente due cose:
primo: la mitica trilogia di “Ritorno al futuro”, e le raccomandazioni di Doc di non toccare niente, se per caso ti ritrovi a viaggiare nel Tempo (se dovesse capitarvi ricordatevi la foto della famiglia Mc Fly che si sbiadisce e l’ansia di ritrovarsi nella possibilità di non essere mai esistiti).
A questo proposito, se proprio doveste decidere di andare indietro nel tempo (ergo le mie domande inquietanti non hanno avuto presa) ecco una breve lista delle cose essenziali da ricordare quando partirete:
MEMORANDUM PER IL VIAGGIATORE NEL TEMPO
– Evitate seguenti epoche: precedente il paleocene (certo ci sarebbe da vedere, però non siamo attrezzati); epoca medievale (rischiate grosso per il solo fatto di essere abbigliati in modo strano).
– Se siete in viaggio durante il corso della vostra stessa vita, ricordatevi di cammuffarvi bene, perché se siete riconoscibili o somigliate molto ad uno dei vostri genitori, parenti e amici potrebbero averne un trauma irrisolvibile. Quindi: garantirsi l’incognito. Una parrucchetta e un paio di baffi andranno bene (baffi nel caso uomo) .
– Cercate di intervenire su un aspetto preciso: scuola frequentata, futuro partner da evitare, viaggio da non fare. Scegliete bene, insomma. Pasticciare troppo con le modifiche da effettuare, considerando gli effetti di gesti apparentemente insignificanti, potrebbe creare un futuro alternativo che al vostro ritorno potrebbe farvi trovare nel bel mezzo di una guerra nucleare.
– Siate corretti: portarsi dietro i numeri vincenti del lotto estratti qualche giorno dopo il vostro arrivo nel passato, non è sportivo.
– Idem se viaggiate nel futuro: segnarsi qualche nuova invenzione per poi tornare qua e depositare il brevetto, potrebbe scatenare la distruzione dell’umanità (vedi: Il pianeta delle Scimmie).
– Se andate negli anni ’70, non fatevi mancare l’esperienza di ballare mezzi nudi ad un concerto rock, se andate negli anni ’80, evitate di farvi venire la tentazione di un salto dal parrucchiere.
Secondo: mi è poi venuto in mente un cortometraggio molto bello (Rosso Fango, di Paolo Ameli) che ho visto anni fa e che vi consiglio vivamente di vedere, sono otto minuti che potrebbero cambiarvi totalmente la visione dell’importanza delle nostre scelte. Soprattutto perchè è una storia vera. E’ generosamente su youtube: