Mi sono addormentata e svegliata con una sensazione, che ho spesso fin da piccola, di appartenere a un pianeta che non è il mio. La psicologia ti dice sì è ovvio, hai cambiato nazione e lingua da piccola, è il trauma della transculturazione, tu dici veramente ero così anche prima e ti dicono sì ma perché tuo padre era straniero, avevi una famiglia strana... il mio primo film “Le Sciamane” parlava di questo, della ricerca che ho fatto fino a trent’anni, poi mi sono arresa, per comprendere perché vivessi in una bolla silenziosa e separata da tutto. La psicologia, come sopra, la psichiatria accusa il mio alto QI (mal sfruttato) uno che legge vite passate aveva le sue teorie, vari esoterici e astrologi dopo aver fatto il mio cielo natale avevano le loro idee. Da reincarnazione divina (perché le casalinghe, si sa, non si reincarnano) a mandata dalla stella cometa, a manifestazione aliena sulla Terra, me le hanno dette tutte. Alla fine a trent’anni ho compreso, grazie a anni di studi di Filosofia e Psicologia, lavorando come narratrice del reale, conoscendo l’esoterismo nato dal realismo magico delle mie culture, che il problema mio, dell’essere diversa, appartenente sempre a una minoranza sempre più minoranza, il problema della sindrome di Cassandra per cui so le cose e nessuno mi dà retta, per cui lealtà umana e rigore professionale sembrano mie bizzarre superstizioni, il problema non sono io. Siete voi (pochi esclusi, naturalmente, quelli con cui ancora parlo e quelli che amo). Siete un genere animale allucinante, sappiatelo.