Vai al contenuto

anneriittaciccone

osservatrice

  • NEWS
  • BIOGRAFIA (ita)
  • bio (engl)
  • I’M (it’s a film, it’s a book)
    • Some reviews (English)
  • SHOWREEL AND TRAILERS
  • fanfalucche
    • book trailers
  • foto
  • Chiacchiere
  • Home

Archivi giornalieri:25/03/2019

La pacchia è finita (moriamo in pace)

Pubblicato daanneriittaciccone25/03/2019Pubblicato in: UncategorizedLascia un commento su La pacchia è finita (moriamo in pace)

ricerca veloce

Blog (ciò che osservo)

  • Riguardo la Palombelli, il vero problema era proprio il “contesto”
  • La parabola dei Talenti
  • L’ultima Lettera a Babbo Natale
  • Il girone infernale delle Poste Italiane (in tempi di Covid 19)
  • “Un film di” e quando il possessivo conviene a tutti tranne che al Regista

Archivi

Categorie

  • c'è pure questo
  • della narrazione
  • di cinema
  • FAVOLE REALISTICHE
  • gli uomini maturano, le donne invecchiano
  • il mondo dalla mia stanza
  • L’Aliena
  • Uncategorized
  • whatever
marzo: 2019
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
25262728293031
« Feb   Ago »

A-Social

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram

Meta

  • Registrati
  • Accedi
  • Flusso di pubblicazione
  • Feed dei commenti
  • WordPress.com

Instagram

#overthinking #burnout #osservatrice
Essere malati significa aver molto tempo per pensare, non riesci a leggere o fare niente di utile. Puoi solo pensare con l’aggravante della febbre. Io sto facendo bilanci e realizzavo stamattina, per esempio, gli effetti collaterali della mia sindrome de Madre Teresa che deve aiutare sempre tutti, quanto sono felice quando trovo soluzioni per gente disperata, e quanto sono paziente con chi lavora male, manca di rispetto ecc. che poi non mi scoccia “davvero” e spesso sbaglio a lasciar fare, perché di fatto a me ferisce la mancanza di rispetto o la presa in giro solo da parte di chi stimo, sennò mi scivola, PERÒ vero è che alla lunga ciò crea equivoci (mica non mi accorgo, mi accorgo ma non ti stimo abbastanza da perderci tempo) e danni (soprattutto sul lavoro). E alla lunga scoccia sì perché nella linea d’ombra arriva il vuoto di senso. Per esempio ci sono quelli che aiuti anche se non sarebbe né il tuo ruolo né scontato che tu ti esponga, magari litighi con mezzo mondo per aiutarli, alla fine - sulla forza dei tuoi nervi - si ottiene quel che l’aiutato chiedeva, e a te, che ti sei smazzata tempo e fastidi, non ti dicono nemmeno grazie. FORSE, mi dico, l’essere un po’archetipo Mago e di un certo carattere, non è un bene, FORSE come mi alzo da ‘sto letto di malattia devo guarire da tutta questa saggezza e pazienza, cominciare a menà e soprattutto farmi solo i cavoli miei, un bell’egoismo magari presuntuoso e opportunista come i più? Potrebbe essere meglio? Chiedo.
Sono decisamente una paziente impaziente PERÒ, essendo una che tenta di non abusare di farmaci, cerco di evitare di bombarmi subito di robe che non danno al corpo modo di combattere da sé il problema, penso non sia necessario né sempre sano “eliminare i sintomi”ché poi magari ti illudi di star bene e fai troppo, invece quando si sta male, contrariamente a ciò che suggeriscono gli spot (hai la sciaticona? Un’influenza spaventosa? Ma piijate a pasticca e vai a giocare a tennis o meglio al cinema con l’amica così magari impesti mezzo mondo con il tuo virus!!) si deve STARE A CASA, A RIPOSO, con sto mito dell’eterna salute, benessere, attività ecc ecc MA, dopo due notti insonni a tossire e testa che scoppia e via discorrendo, mi arrendo. MI-AR-REN-DO
Stanotte l’influenza mi ha tenuto sveglia, sono stata malissimo, devo dire la sincera verità, sto peggio che quando ho preso il Covid, ho fatto il tampone, non lo è, è un’influenza di quelle a cui forse non siamo più abituati, la banale influenza con le ossa rotte, nausea, testa che scoppia ecc. dunque stanotte, non riuscendo a dormire dai dolori dato che il paracetamolo evidentemente non ha fatto effetto, mi sono ritrovata dopo tanto tempo nei sogni lucidi. Io ho fatto molti sogni lucidi e spesso riesco a controllarli e interagire. Dei sogni lucidi di stanotte ci potrei scrivere un libro. Ho temuto di stare MOLTO male perché c’erano rivelazioni e una classica”vita che ti passa davanti”. Lorenzo dormiva accanto a me e intanto un viavai di persone della mia vita, segreti rivelati, cenni sul futuro e non avevo nemmeno la febbre alta. Incoraggio sempre i miei studenti a scrivere i sogni, sono la fonte della visione personale per chi lavora con le immagini, i sogni lucidi sono un’altra cosa, complicata da scrivere e complicata da gestire. Comunque ho preso appunti, scoprendo stamattina che oltretutto la luna piena di stanotte era una luna particolare e che questa settimana negli astri ne succede di ogni. Non che ci creda religiosamente ma quando sei un po’sciamana certe cose si spiegano in modo non ordinario. Non è detto che sia tutto frutto dell’influenza, date le cose che ho “visto” e chi mi conosce sa che ci piglio sempre, mio malgrado. Speriamo di no, sinceramente, a ‘sto giro
Scrivo spesso del mio fastidio riguardo il Tempo, ci ho appena fatto un film, come si suol dire, quando avevo cinque anni guardavo questa foto di una bella ragazza in bianco e nero, chiedo a nonna chi è. Mi dice che è la mia bisnonna, sua madre, che era una dolce vecchietta accanto a me che amavo molto. Sturbo. Ma com’è possibile ‘sta cosa? Nonna, così, mi spiega del Tempo che porta via tutto, si invecchia, si muore. Sono d’accordo con Harari, passando per filosofia e anche la conoscenza di molte religioni, che ci vogliamo consolare su questa faccenda che non è un bene, né un giusto disegno, solo un difetto tecnico. Un’egoismo dell’universo che non ha trovato soluzione che il trangugia, sputa, trasforma materia, alla faccia della singola manifestazione d’essa. Ogni volta che sento di qualcuno che mu0re (e facciamo caso a quanto rifiutiamo il concetto se si deve scrivere strano il termine sennò ci bannano sui social), soprattutto se la persona è giovane, io impreco. Mi arrabbio, impreco e me la prendo con questo difetto che non siamo stati (ancora) in grado di risolvere. Per il male che fa a chi resta, per lo spreco di chi viene terminato. Per me, mi ha sempre dato più fastidio il Tempo che ci arrugginisce, la poetica consolatoria sull’invecchiare è il nostro aspetto più infantile. Arriva un momento in cui vedi tutti quelli che hanno fatto parte della vita improvvisamente vecchi, anche chi era più giovane di te, spunta una foto e ti dici ma che gli è successo?! Il Tempo, sempre lui. È la parte che fa più rabbia e fastidio ed è la ragione per cui i greci scrivevano bellissime tragedie che vedo che nei nostri, di tempi, i più rifiutano forse per questo tralallalà di far finta di niente, fingerci giovani, tirare la faccia, gonfiare qua, prendere un viagrino là e facciamo i vaghi davanti alla gente terminata con qualche RIP in cui casomai parlar bene di se stessi. La verità è in questa citazione, non solo al cambiamento dei tempi e della natura si deve resistere, soprattutto a questa beffa, questa consapevolezza, bisogna resistere, e non con soluzioni patetiche o rifiuto della realtà o fittizie consolazioni, ma con il coraggio di imprecare, perché è uno schifo
Oggi era la giornata mondiale della felicità. Propongo un rebus
anneriittaciccone, Blog su WordPress.com.
  • Segui Siti che segui
    • anneriittaciccone
    • Segui assieme ad altri 47 follower
    • Hai già un account WordPress.com? Accedi ora.
    • anneriittaciccone
    • Personalizza
    • Segui Siti che segui
    • Registrati
    • Accedi
    • Segnala questo contenuto
    • Visualizza il sito nel Reader
    • Gestisci gli abbonamenti
    • Riduci la barra
 

Caricamento commenti...
 

Devi effettuare l'accesso per postare un commento.