In queste giornate tremende in cui il mondo è stato impegnato a riflettere sulla questione della libertà di pensiero, sull’orrore dell’idea della Censura, noi nel nostro piccolo forse non ci siamo accorti che nel nostro Paese, sempre zelante quando si tratta di capire l’ordine delle priorità, ci ritroviamo da un giorno all’altro con una bizzarra rivoluzione che riguarda il cinema e il prodotto audiovisivo in generale.
Il nostro Ministro della Salute, la Lorenzin, medita che ti medita ha pensato che per il bene della nostra Salute appunto – perché lei di Salute la hanno messa ad occuparsi – un’ideona per proteggerci da tutti i mali è quella di proibire l’uso delle sigarette nei film e telefilm. Perché così i bambini e i ragazzi non rischiano di incorrere in tentazioni emulative e in generale almeno tutti noi non ci pensiamo a questo fatto che, volendo, uno può fumare.
Dice: vabbè, ma che ipocrisia è, il tabacco viene gestito dallo Stato, e con il monopolio ci fa i bei soldoni, e mi dirai anche: ma pensi che non fare vedere ad un bambino o una persona qualunque gente che fuma nei film e in “Un posto al sole” possa fargli non notare che in questo Paese le sigarette te le tirano dietro?
Mettici poi che un film o un telefilm racconta la vita, la storia della gente e, tranne il caso in cui non si stia facendo fantascienza e quindi narrando la storia di omini verdi che mangiano dalle orecchie, nella vita umana la gente fuma, quindi come fai a risultare credibile narrando una storia in cui magicamente non c’è mai uno straccio di cristiano che abbia una sigaretta in bocca?
Nel mio prossimo film, ad esempio, c’è una scena madre in cui una tipa che lavora nella mensa della scuola esce per una pausa sigaretta e trova la protagonista seduta abbacchiata su una panchina e con la scusa della pausa sigaretta si dicono “le cose importanti”. Che faccio? Ho pensato di risolvere la faccenda magari facendo incontrare le mie protagoniste al cesso nella pausa-pipì, perché almeno che la gente faccia pipì possiamo mostrarlo senza problemi.
Credo.
Spero.
Mi sono messa lì a riflettere e, visto che cerco sempre di mettermi nei panni di chi credo abbia torto, mi sono detta: “Cerchiamo di capire che vor dì, ‘sta Lorenzin, con questa stronzata del divieto di mostrare una delle cose più normali della vita della gente, nonché maggiori fonti di guadagno del Paese che abito, con l’assurdo pensiero che così facendo la gente non inizi più a fumare?”
Mi sono dunque messa nei panni della Lorenzin ed ecco che ho avuto un’epifania.
Ho capito.
A parte che, digressione, i panni della Lorenzin sono fichissimi, ella veste cose firmate molto belle, ella non si fa mica le vasche tra i quartieri romani in autobus, ella mica sta qua a scartavetrare il calcare causato dall’acqua romana con la spugnetta dalla vasca da bagno.
I panni della Lorenzin sono un’esperienza notevole, e ve la consiglio. Non per troppo tempo, eh? Una giornata, aiuta a rilassarsi.
Mentre ero nei panni della Lorenzin, dicevo, ho capito:
Ma io devo pensare alla Salute degli italiani!
Il fumo fa malissimo e qua c’è gente che inizia a fumare sempre più giovane!
E da dove gli viene questa cosa di fumare, alla gente che inizia?
MA DAI FILM! Pensa quali esempi orrendi hanno spinto negli anni passati a pensare che la sigaretta in bocca è da superfichi, da Humphrey Bogart a Keith Richards che sta lì a suonare con questo coso appeso alle labbra.
È lo showbiz che spinge questa gente a iniziare a fumare, quindi è OVVIO che tutto ciò che è narrazione del mondo crea modelli di vita, e quindi bisogna eliminare ogni tentazione verso ciò che fa male alla gente.
Lascia perdere la storia del monopolio, non è che posso mettere lo Stato in mutande, allo Stato quei soldi servono, che poi finisce che mi tocca venire al lavoro in autobus, però io che posso fare per boicottare ogni attrazione verso questa cosa che fa malissimo alla Salute?
Censuro il fumo dai film e telefilm.
Niente più sigarette, sigari, pipe, niente.
Poi però, nei panni della Lorenzin mi sono ritrovata a mutuarci dentro qualcosa di mio, come Ellen Ripley quando la clonano con dei pezzi di Alien dentro. Io, quando faccio le cose, sono pedante. Io amplio la mia visione, non faccio le cose in modo superficiale.
E quindi mi sono detta: “Ehi, aspetta. Un sacco di cose fanno male alla Salute e non fanno che metterle nei film.”
Lasciamo perdere la violenza e la guerra, che è il solo lagnoso bla bla bla dei cinematografari e cinephile che saltano su con: “Ah beh, e allora la violenza? La guerra? Le sigarette no, il sesso no, ma la gente squartata sì?”
Banalità. La violenza e la guerra non fanno male alla Salute, e io mi occupo di Salute, mica di morale.
Dunque, nei panni della Lorenzin, seduta nella mia sediolona censoria da Lorenzin e il mio caschetto di capelli da Lorenzin, ho stilato molti altri divieti, da aggiungere a quello della visione del tabacco nei film, per proteggere i Cittadini dalle tentazioni e fare sì, che come è giusto che sia, il cinema e i telefilms non siano questa cosa stupida della narrazione del mondo, e ho deciso che estenderò la censura anche ai romanzi. Cinema, telefilms e romanzi, devono essere pedagogici.
Non devono raccontare il mondo come è ma come dovrebbe essere.
Ho già fatto partire il ritiro di tutti i romanzi di gente come Bukowski, Hemingway, Miller, Jack London… mi fanno notare che la lista è infinita, ma ho messo un paio di stagisti a fare ricerca e ritireremo TUTTI i romanzi in cui c’è gente che fuma, li revisioniamo cancellando i riferimenti al tabacco (anche masticato) e li rimettiamo in commercio così, utili per la Salute.
Poi, ho stilato appunto una serie di nuovi divieti:
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Nei film, telefilm e romanzi non si deve mai vedere qualcuno che mangia zuccheri raffinati. Come si sa, lo zucchero raffinato fa malissimo, quindi nelle scene in cui sono previsti dolci, va chiarito che sono stati realizzati con zuccheri a lenta assimilazione. Sono gradite scene in cui la mamma, invece di biscotti e dolcetti, consegna ai bambini carote e frutta. Per scene di torte in faccia va chiarito che la panna è senza zucchero e che è di soia.
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Similmente, nei film, telefilm e romanzi, la gente deve mangiare pochi grassi saturi. Divieto assoluto di scene in cui si grigliano salsicce, a meno che non sia specificato che sono a basso contenuto di grassi, divieto di scene in cui si consumi il burro (neanche a fini sessuali, perché si racconterebbe che quei personaggi possiedono del burro in frigo, e questo crea emulazione)
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Ça va sans dire, nei film, telefilm e romanzi, non devono apparire droghe e alcolici, bandite scene di festeggiamento con champagne, scene di visione della partita con birra alla mano, pena severissima per chi metta in mano a un personaggio un bicchiere di superalcolico. Se si vuole raccontare la storia di un personaggio che ha la mamma alcolizzata, essa diventa “una donna distratta”e il personaggio lamenta di essere stato figlio di un padre che sì, lo mazziava di botte (la violenza non riguarda la Salute, come detto) ma di una madre molto distratta. Se si vuole raccontare la storia di personaggi dipendenti dalle droghe, essi diventano ragazzi che prendono l’autobus senza biglietto. Prendere l’autobus senza biglietto magari non è morale, ma non fa male alla Salute.
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Nei film, telefilm e romanzi non si deve mai vedere o parlare dell’inquinamento e di vetture inquinanti. I protagonisti vanno solo in auto elettriche, gli inseguimenti tra cattivi e polizia vanno fatti con auto elettriche. Gradite scene in cui si racconta che i protagonisti preferiscono muoversi in bicicletta. Meglio ancora se anche gli inseguimenti tra cattivi e polizia avvengono in bicicletta.
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Nei film, telefilm e romanzi, i personaggi non fanno tardi la sera, perché fare tardi la sera fa malissimo alla Salute. Secondo il parere dei medici l’orario migliore per un sonno corroborante è tra le 23:00 e le 7:00 del mattino, quindi i personaggi di film e telefilm, nonché nei romanzi, vanno a dormire non dopo le undici di sera e si svegliano intorno alle sette. Film e telefilm sui vampiri racconteranno che il vampiro si tira su dalla bara al tramonto, poi alle 23:00 tutti vanno a dormire il loro sonno corroborante e chi se ne frega cosa faccia il vampiro dopo, visto che tanto non c’è in giro nessuno.
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Nei film, telefilm e romanzi, è d’obbligo che i protagonisti facciano del movimento fisico. È noto che del sano movimento fisico è fondamentale per la Salute, quindi viene fatto obbligo agli sceneggiatori di scrivere personaggi che fanno del moto almeno tre volte a settimana.
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Nei film, telefilm e romanzi, i personaggi devono bere almeno due litri di acqua oligominerale al giorno. Bere almeno due litri di acqua oligominerale al giorno è fondamentale per una buona Salute dell’individuo, quindi viene fatto obbligo agli sceneggiatori di fare sì che i protagonisti bevano molto e spesso.
Nei panni del Ministro Lorenzin, sto elaborando ancora nuovi divieti, ho un nuovo medico omeopata che ha del miracoloso ed egli mi sta aiutando a stilare i dettami di una vita veramente in Salute, e quindi utilizzerò il mio know how per spiegare a chi narra il mondo, cosa deve dire del mondo.
Intanto, giusto come anticipazione, Lolita nella nostra nuova versione non mangia lecca lecca, che massacra i denti ed essendo zucchero puro fa malissimo alla salute, Lolita masticherà del sedano.
Cominciavo a temere di essere l’unico orripilato dall’idea della censura artistica che il governo vuole attuare, visto che in rete leggo solo lamentele in merito alla proposta di divieto di fumare in macchina. E ci tengo a far presente che sono non fumatore da più di dieci anni.
La censura artistica è un abominio in tutte le sue forme. Provo repulsione nel pensare che il governo possa riuscire a fare ciò che non è riuscito a due attentatori omicidi in Francia, ovvero censurare la libertà di espressione.