Questa è una storia molto triste. È la storia di una perdita.
Qualcosa che è con te da sempre, da quando eri un piccolo embrione stava lì in silenzio aspettando di venire fuori ed esprimersi e poi con un po’ di dolore ti ha raggiunto, facendomi sentire un po’ più grande.
Quanti momenti felici insieme. Quante cose abbiamo vissuto: gelati buonissimi, pizze, pane fresco sfornato dal panettiere della casa di campagna dei nonni, nonno ci faceva alzare all’alba, me, mia sorella e le mie cugine, per andare a mangiare il pane caldo con l’olio e il sale, sapori nuovi, sapori sgradevoli, qualche acido degli anni giovanili, gomme da masticare che fanno le bolle.
Tutto questo abbiamo passato insieme.
Poi ha cominciato a stare male. Il dottore lo visitava, gli ha fatto i raggi, scuoteva la testa.
– Non c’è niente da fare, soffre. Sarebbe il caso di eliminarlo. –
Mi fido del mio dottore. Ne ha salvati tanti come lui, negli anni.
Per dire, io grazie a lui non ne ho perso nemmeno uno, mai, prima d’ora.
Mi ha spiegato che era una questione di salute, che poteva fare male anche a me. Un po’ come ET e il bambino, ET e la pianta.
Quindi alla fine mi sono decisa. Era giusto eliminarlo, staccarmi da lui che non aveva più speranza perché non mi portasse con sé.
Così venerdì ho estratto il primo Dente della mia vita. Un molare, in alto a destra.
(musica drammatica)
Sono arrivata allo studio carica di terrore.
Aspettavo di portare Dente verso il patibolo con finta pacatezza. Ho cercato di non fargli capire niente fino all’ultimo.
Quando mi sono lavata tutti i Denti prima di uscire di casa l’ho spazzolato con particolare cura e amore e lui poverino non sospettava niente. Chiacchierava con Dente del giudizio 2 accanto, stava lì sereno a sciacquettarsi con il collutorio, come sempre.
Poi l’infermiera ci ha chiamati.
Una dottoressa giovane con begli occhi mi ha fatto l’anestesia e Dente ha detto:
– Ehi, vedi, stanno per curare una carie. Chi ha la carie, ragazzi? –
Gli altri denti hanno risposto:
-Mah veramente noi stiamo tutti bene. Sei tu quello che stanno a ravanare tutto il tempo…-
– Ah. – ha detto Dente, tutto fiducioso – Si vede che mi curano di nuovo. –
Il dottore è arrivato, abbiamo chiacchierato del più e del meno, poi ha preso un aggeggio dei suoi, è entrato nella bocca e….
Il buio.
Io non ho sentito alcun dolore, non solo per l’anestesia ma perché il mio dottore è un mago. Però una fitta profonda nel cuore sì, sentivo lui che strillava:
– Noooooooo! Che succede, mio Dio! dove mi portano!?? Nooooooo!!-
E Dente del giudizio 2 che urlava:
– Dente!! Dente dove vai!!!! –
E tutti i Denti in agitazione:
– Mio Dio, hanno portato via Dente Molare Superiore, Mio Dio!! capiterà a tutti noi? –
I canini agitatissimi:
– Siamo finiti, moriremo tutti. Ho sentito storie tremende di capsule americane bianchissime, mica ‘sta cretina si sarà messa in testa di diventare un Barbie? –
L’ho visto giacere lì, sul tavolino.
Non avevo il coraggio di andare a cercarne l’assenza nella bocca. Ho fatto un piccolissimo gesto con la lingua.
Dente non c’era più. C’era solo una voragine cieca, un buco enorme, un vuoto incolmabile.
– Quando si riforma l’osso mettiamo una capsula… – mi spiegava il dottore.
Canino 1 ha urlato:
– LO VEDI????? –
Io annuivo, triste e shockata.
Dente, Dente mio compagno di tante avventure, che giacevi esamine in una pozza di sangue.
Sono tornata a casa, sempre con quel vuoto dentro – in alto a destra. Aspettavo tanto dolore ma dolore non ne è arrivato proprio, grazie al dottore-mago.
Dente, però, non c’era più.
Lorenzo mi ha preparato un passato di verdure tiepido per cena ma mentre lo mandavo giù udivo i tristi Gospel degli altri Denti che, tristi, affrontavano la loro prima sera in trentuno.
So che non passerò giorno senza pensarlo, povero piccolo Dente difettoso.
Finché non arriverà un tipetto fasullo ad agganciarsi a Dente del Giudizio 2 tutto solo laggiù.
Inizialmente di sicuro il nuovo vicino non gli piacerà ma alla fine faranno amicizia. Perché i Denti sono così, un po’ superficiali.