il nostro bimbo magico(ovvero messaggi nascosti nel mondo tutti per noi)

Quante volte camminando per strada vi capita di vedere un cartellone o una scritta sul muro che sembra rispondere a una vostra domanda interiore o farvi un’esortazione che sembra direttamente rivolta a voi?

O forse persino segretamente queste risposte le cercate intorno a voi, in frasi lette o smozzicate dai discorsi di uno che passa?

Credo che questa specie di attribuzione d’un senso magico all’ambiente, più o meno consciamente, almeno da bambini, la abbiamo avuta tutti.  Giochiamo con magia e superstizione, piccole sfide agli spiritelli sparsi nel mondo: “Se adesso quella persona si volta e mi guarda vuole dire che domani passo l’esame…” come raccontava il personaggio di Mathilde in “Una lunga domenica di passioni”.

Chi se lo ricorda?

Lo sanno bene i pubblicitari. Cammino per strada, o penso seduta sul sedile passeggero di un’auto che percorre periferie verso l’autostrada e vedo un cartello che dice “Il futuro è qui”, oppure “Il tuo futuro inizia adesso” ; o quando andavi in giro a sbrigare cose con domande inconsce e preoccupazioni sopite chissà dove dentro la pancia e brutti parapedonali troppo colorati del film di Pieraccioni urlavano “Finalmente la felicità”.

Alle volte sono persino scorretti, quando si tratta poi di domande dirette che ti vengono sussurrate da cartelloni e spot veloci in tv alla radio: “Sei preoccupato?” “Non vedi via d’uscita?” “Spese troppo alte?”

E quel bambino magico che è in noi dice “Sì, sì, infatti! Come facevi a saperlo?”

Siamo circondati di occasioni di cui nemmeno ci accorgiamo, uh guarda la data di scadenza dei corn flakes è il compleanno di mia madre, oh, pensa qua c’è scritta proprio la data di nascita del mio primo cane.

“E’ UN SEGNO!!”

Forse è un modo che usano i morti, gli spiriti, gli dèi per comunicare con noi.

Forse anche in un “forza Roma, forza lupi sono finiti i tempi cupi” che fissiamo su un muro fermi a un semaforo c’è un oscuro significato diretto a noi.

Per questa ragione, mi piacerebbe cominciare a raccogliere i segni nei cartelli e nelle frasi smozzicate che mi e ci hanno risposto in momenti di domande inconsce e ansiette sepolte lì da qualche parte nella pancia e a cui magari un grosso “vaffanculo” scritto spray su un muro qualunque ha dato sfogo e catarsi. Questo per esempio è un buon inizio se coincide con una giornata veramente no.

Pubblicato da anneriittaciccone

osservatrice conto terzi

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